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al testo di Sara Cristofori
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Vagavano avverse sensazioni su lontane memorie d’amore non più domani ad aspettarci solo il viale oscuro di “un giorno o l’altro” [premo i palmi sulla fronte per alleviare il peso dei ricordi] poi quel sabato brocantes con amici di sempre - sole caldo fine estate - tra la gente a Ponte Milvio [“è sempre in ritardo non cambierà mai”] ... un messaggio spaventato l’inutile corsa di un taxi l’urlo mio e dell’ambulanza poi la mia inerme rabbia con Dio.
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Lorenzo Mullon
- 21/08/2014 07:07:00
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caspita, e poi prendersela con gli Astratti a poco serve
ecco, io vorrei che il tempo si fermasse, i taxi non corressero, noi si restasse come cristallizzati, come la principessa nella bara di vetro allora sì, son cavoli amari per fortuna arriva il principe che bacia il tempo cristallizzato, e lincubo finisce, invecchiamo, si muore, e tutto continua
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francesco innella
- 20/08/2014 19:18:00
[ leggi altri commenti di francesco innella » ]
Ciao bella e tragica poesia mi piace lultimo verso, il tuo initile grido verso Dio, lo stesso grido di Camus.
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